21km - la distanza

domenica 6 maggio 2007 - ore 5:33 PM

la Domenica del Lambro

Andare a piedi a una gara, per me è la prima volta; venti minuti di passeggiata ed eccomi lì, pronto a scaldarmi e partire. Solito tappo di sciùre nei primi 500 metri, con perigliosi slalom da cui esco senza inciampi; subito paura di guardare il crono, e non lo farò mai, se non all'arrivo. Nel primo giro recupero chi è partito davanti, incluso il primo sorpasso di carriera al Dorino. Va così, che me lo trovo davanti ma sento di avere un passo leggermente più svelto; i dubbi del caso riguardano mancanza di rispetto oppure timore di subire un ritorno, ma è attraverso queste piccole esperienze che, osando, si cerca di crescere... E allora taglio all'interno in curva e me lo lascio dietro. Al passaggio dal traguardo rallento leggermente, perché sono già in debito e la fitta al fianco destro comincia a farsi viva; come spesso misteriosamente accade, la fitta scompare, oppure sono io che la scaccio rilanciando pensieri alternativi.
Verso il 5° ho paura di fermarmi, pezzi di me che iniziano a lamentarsi; tengo tengo puntando al 6° e poi al passaggio dell'Ultimo Kilometro; non perdo posizioni, e a un certo punto azzardo pure un triplo sorpasso uscendo sul prato, perchè davanti sono cotti e io ho paura che rientri qualcuno da dietro. Ponticello, ultimi 600 metri: non ne ho veramente più, comincio a contare i passi e cerco di non cedere posizioni; davanti però sono tutti al limite, e quando vedo il gonfiabile giallo riesco ad aumentare in progressione e guadagno un paio di posizioni.
Sono 55° su 450; 7,5 km ben misurati in 27.32 e secondo del gruppo. Stupendo. Arriva la colazione tarda, un pomeriggio di recupero psicofisico, e tra poche ore a vedere la gatta.

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